Otto punti fondamentali che raccontano il nostro modo di fare azienda dalla progettazione di ogni struttura alla produzione con un impatto ambientale quasi nullo. Per ognuno di questi punti, è disponibile un approfondimento che permette di conoscere nel dettaglio l’approccio e le modalità produttive, sottolineando come anche la più piccola scelta possa fare la differenza in termini di qualità e sostenibilità. Un percorso all’interno del cuore dell’azienda, per scoprire cosa si cela dietro realizzazioni rinnovabili e all’avanguardia, progettate dalla natura per la natura.
La nostra produzione si basa da sempre sull’utilizzo preferenziale del legno, abbinato a materiali ecologici e sostenibili. Ogni giorno lavoriamo con determinazione affinché l’impiego di questi materiali diventi pressoché totale, attraverso un processo virtuoso di riprogettazione e re-ingegnerizzazione di ogni struttura con l’obiettivo di eliminarne qualsiasi elemento plastico. In questo modo, riduciamo le componenti energivore, che per essere prodotte o riciclate necessitano di processi altamente impattanti.
Sono da considerarsi Plastic Free i prodotti Legnolandia che presentano una percentuale di materiali plastici inferiori al 1% del peso totale della struttura. Questa percentuale minima è infatti da imputarsi alla presenza di piccole componenti plastiche, il cui impiego è reso obbligatorio da criteri di sicurezza per la realizzazione e l’utilizzo del prodotto.
Anche la terra respinge la plastica e non la digerisce, se piantata non dà alcun frutto, il mare non se la porta sul fondo e la ripone sempre sulla spiaggia.
(Elisabeth Wisler)
Il legno, materiale da costruzione più rinnovabile al mondo, offre un vantaggio ulteriore e di primaria importanza, ovvero intrappola al suo interno oltre una tonnellata di anidride carbonica per metro cubo e contribuisce così a contrastare l’effetto serra.
Questa straordinaria capacità è maggiormente sviluppata nelle piante giovani, un dato che incentiva il ricambio e la piantumazione costante degli alberi, i quali una volta maturati vengono impiegati per costruzioni cento per cento riciclabili e a zero impatto ambientale.
Il ciclo dell’anidride carbonica, con i suoi momenti di accumulo nel suolo e nell’aria e la conversione in materia vivente (in particolare legno) è mostrato nella seguente figura:
Ciclo dell’anidride carbonica nel legno: quando gli elementi in legno escono dal ciclo di utilizzo, possono essere utilizzati a scopo energetico (per esempio biomasse), o venire decomposti come prodotti iniziali. In entrambi i casi viene liberata la stessa quantità di CO2 che l’albero ha precedentemente prelevato dall‘atmosfera, il ciclo pertanto si chiude alla pari, senza danni per l’ambiente.
Alluminio, ferro, acciaio, plastiche sono materiali che per la loro produzione richiedono enormi energie dalle forti emissioni nocive in atmosfera che si sommano ai danni ambientali causati dall’estrazione minerale e dai cicli di verniciatura realizzati con l’ausilio di solventi sintetici e componenti tossici. Sono a conoscenza di tutti anche i problemi di salute legati all’uso di materiali compositi e la costante e difficile battaglia degli enti di sorveglianza contro le importazioni di materiali tossici e pericolosi più disparati, (esempio, dalla Cina) purtroppo spesso destinati ai bambini come giocattoli ed anche giochi per parco. Tutto questo viene sottolineato quotidianamente dai mezzi di informazione.
L’emissione di CO2 in grandi quantità a livello mondiale rappresenta uno dei più urgenti problemi ambientali. L’innalzamento della concentrazione di Anidride Carbonica nell’atmosfera terrestre é uno dei fattori fondamentali che rafforza l’effetto serra. Ciò port a a lungo termine ad un riscaldamento generalizzato della terra e a mutamenti climatici, purtroppo già in atto.
Il legno, in rapporto a questa problematica, ha un comportamento nettamente più favorevole rispetto agli altri materiali da costruzione. L’albero durante la sua crescita accumula CO2 dall‘aria. Il carbonio (C) è utilizzato per la costruzione di sostanze organiche, l’ossigeno (O2) viene rilasciato nell’ambiente. Un abete alto 25 metri libera quotidianamente una quantità di ossigeno necessaria alla respirazione di quattro uomini. Anch’esso nel suo ciclo vitale, più invecchia, più lentamente cresce. Con gli anni assorbe anche sempre meno CO2.
Se un albero maturo non venisse abbattuto, con il tempo deperirebbe e marcirebbe rilasciando in atmosfera, nel processo di marcescenza, lo stesso quantitativo di CO2 incamerato durante il suo ciclo di vita.
Se invece l’albero viene sostituito da nuove piante (secondo i piani stabiliti della Gestione Forestale PEFC – FSC) ed utilizzato per elaborare prodotti in legno, il carbonio rimane immagazzinato in un deposito in cui rimane per decenni, forse addirittura per secoli. Ogni elemento in legno è un “serbatoio” di stoccaggio di CO2. Se prodotti in legno escono dal ciclo di utilizzo, possono essere riutilizzati a scopo energetico (per esempio biomasse), o venir decomposti come prodotti iniziali. In entrambi i casi viene liberata la stessa quantità di CO2 che l’albero ha precedentemente prelevato dall‘atmosfera, il ciclo si chiude così “alla pari”, senza danni per l’ambiente.
Produttori di elementi in legno più sensibili e rispettosi dell’ambiente, si sono dotati di appositi impianti per la generazione di energia derivante dagli scarti della lavorazione del legno e dal suo recupero a fine vita: le centrali termiche a biomassa legnosa. L’energia così prodotta viene utilizzata nei cicli produttivi innescando un ciclo energetico eco-sostenibile e capace di annullare l’innalzamento delle emissioni. Naturalmente questo ciclo di “energia pulita” si ottiene esclusivamente utilizzando il legno, mentre non è possibile con gli altri materiali da costruzione, in particolare acciaio, alluminio, plastiche il cui riciclo e processo di trasformazione e di recupero necessita di enormi energie che a sua volta producono nuove emissioni in atmosfera.
Il taglio di selezione degli alberi, indicato dai piani di gestione forestale PEFC – FSC, prevede il taglio delle sole piante mature per lasciare il posto alla crescita dei nuovi alberi per il rinnovamento delle foreste e per aumentare la produzione di ossigeno per il pianeta.
Per Legnolandia, produrre a basso impatto ambientale, significa scegliere sempre materia prima rinnovabile e utilizzare esclusivamente energia pulita. Il nostro legno è ricavato prevalentemente dalle conifere delle foreste friulane certificate PEFC, un prodotto a chilometri zero che trattiamo con grande attenzione e rispetto perché possa generare il massimo valore in ogni fase del suo ciclo vitale. Per lavorarlo, impieghiamo energia termica ed elettrica autoprodotta, che consente di rispondere alle necessità dei nostri impianti, abbattendo sensibilmente le emissioni.
Seguiamo l’Economia Circolare basandoci su: uso di materie prime sostenibili, lavorazioni con energia rinnovabile, allungamento del ciclo di vita dei prodotti, riuso e riciclo dei materiali a fine vita. Il nostro impegno è quello di trasformare lo spreco in valore, ridurre le emissioni nocive e realizzare prodotti conformi ai CAM (Criteri Ambientali Minimi)
Per favorire i comportamenti virtuosi verso l’ambiente e incentivare la scelta di soluzioni sostenibili in ogni fase di acquisto, il Ministero dell’Ambiente italiano ha regolamentato i Criteri Ambientali Minimi (CAM) che, per gli appalti pubblici, garantiscono l’acquisto di prodotti sicuri e realizzati secondo i principi dell’economia circolare. L’ultima edizionedei CAM è stata pubblicata il 22 marzo 2023.
Attraverso una produzione virtuosa, Legnolandia è in grado di rispondere a tali requisiti, offrendo ai clienti strutture in legno sostenibili grazie a scelte consapevoli, che tutelano l’ambiente e il consumatore, a partire dall’acquisto della materia prima, fino all’installazione del prodotto finito.
Tutte le soluzioni Legnolandia rispettano il principio DNSH (Do Not Significant Harm) di non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali. Principio fondamentale per accedere ai finanziamenti degli interventi previsti dal PNRR (Piano Nazionale per la Ripresa e Resilienza).
Abbiamo fornito attrezzature ad oltre 2000 comuni Italiani ed importanti città estere come Barcellona, Vienna, Atene, Jeddah, Medina, Odessa, Copenaghen, Budapest, Lisbona, kiev ed altre. Lavoriamo inoltre con prestigiose società tra le quali Benetton, Fiat, Michelin, Autogrill, Loacker, Autostrade.
PROTEZIONE ECOLOGICA DEL LEGNO: il nostro legno è pensato per durare a lungo e assicurare sempre la massima resistenza in qualsiasi condizione climatica: per questo, proteggerlo nel modo corretto è fondamentale.
I nostri trattamenti protettivi si avvalgono di moderne tecnologie a pressione e di sostanze ecologiche rispettose dell’ambiente e dell’uomo, che consentono di preservare il legno dai danni di parassiti, fuoco, raggi UV e agenti atmosferici. Infine, anche per la fase di colorazione, impieghiamo solamente vernici biologiche, provenienti da sostanze integrabili all’interno dell’alimentazione umana.
Garantire il diritto al gioco è l’obiettivo di ogni nostra realizzazione, che progettiamo per essere fruibile da bambini con qualsiasi abilità motoria e cognitiva; il tutto senza la necessità di ricorre a un adattamento del gioco o all’aiuto da parte degli adulti. Attraverso una progettazione attenta, incentiviamo i più piccoli e le loro famiglie a costruire nuove relazioni, promuovendo l’inclusione sociale nel modo più bello: quello del gioco all’aria aperta.
Un’area gioco inclusiva è uno spazio dove tutti i bambini possono giocare, muoversi e divertirsi in sicurezza interagendo tra loro. I singoli giochi sono progettati per offrire la possibilità di essere utilizzato in autonomia dalla maggior parte dei bambini con disabilità motorie, sensoriali (vista-udito), cognitive, autismo.
I parchi giochi inclusivi e per bambini autistici non devono avere barriere architettoniche per questo vengono create rampe di accesso, percorsi idonei a ipovedenti, percorsi tattili, vasche rialzate per l’orticoltura, scivoli a doppia pista, tutto studiato per consentire ai piccoli, qualsiasi sia la sua condizione, di giocare ed imparare assieme ai propri amici, fratelli e genitori.
Quindi in un parco inclusivo non tutto sarà accessibile a tutti. E’ inevitabile che alcuni attrezzi o parte di essi saranno specificamente progettati per non essere accessibili a determinati gruppi di bambini, per esempio per coloro in cui l’età o altezza potrebbe comportare alcuni rischi. I bambini e le famiglie lo sanno.
Le giostrine per disabili: Purtroppo l’assenza di una chiara normativa in questo ambito ha creato un fiorire di iniziative ed “esperti” che commerciano prodotti “speciali”. L’esempio classico è l’altalena da utilizzare solo stando seduti su una carrozzina, posizionata in un parco giochi, senza nient’altro di effettivamente accessibile. Non è garanzia di inclusione e non è garanzia di sicurezza perciò Legnolandia non si riconosce in questo tipo di progettazione e di attrezzature perché discriminante e non sicuro.
Il gioco sicuro e spensierato è fondamentale per lo sviluppo dei bambini, che da sempre prediligono le costruzioni in legno per il calore e la sensazione accogliente che sanno ricreare. Un legame naturale tra uomo e legno, reso ancora più solido dall’indiscussa resistenza di questa materia prima completamente rinnovabile, dalle sue proprietà antibatteriche e dalle ottime doti isolamento termico. Caratteristiche che rendono, indiscutibilmente, il legno la scelta più sostenibile e sicura per i parchi giochi dedicati a bambini e ragazzi.
Le caratteristiche fisiche del legno gli consentono di eccellere a tutti i climi: si pensi alle case della Scandinavia e del Canada (tutte tassativamente costruite in legno) oppure ai villaggi tropicali e alle metropoli della California. Il “segreto” è la grande resistenza termica del legno che offre una barriera naturale dal caldo e dal freddo, adattandosi perfettamente ad ogni situazione.