L’allestimento è stato concepito con grande attenzione ai valori della sostenibilità; nessun albero è stato abbattuto per fornire materia prima ed anche la culla che ospiterà il bambino è ricavata dall’intreccio delle radici di alberi abbattuti dalla tempesta Vaia. Ogni personaggio dell’opera brilla, inoltre, grazie al progetto di light design donato al Comune di Sutrio dalla ditta croata Skirà.
Con premurosa attenzione alla tradizione, la Sacra Famiglia viene rappresentata con Gesù bambino in un atteggiamento di amorevole serenità ed avrà le fattezze classiche del neonato avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia. La madonna sarà raffigurata in ginocchio, alla sinistra del Bambino Gesù, San Giuseppe, in piedi alla destra del bambino, reggerà la piccola lanterna, simbolo di luce e speranza, che illumina Gesù. Il bue e l’asinello, con fattezze realistiche, saranno coricati a fianco di Maria e Giuseppe. Sopra la natività, sulla cupola della grotta ad un’altezza di 7 metri circa, l’angelo sarà presidio di luce per tutti. Non mancano i personaggi della tradizione e del territorio: il falegname, innanzitutto, riferimento immediato ai tanti artigiani che, nelle Alpi Carniche, hanno fatto del lavoro del legno la loro vocazione. E poi la tessitrice, che richiama il lavoro femminile di molte donne della Carnia, il Cramar, che portando sulle spalle una cassettiera di legno, andava di villaggio in villaggio a vendere i prodotti artigianali della sua comunità. E ci saranno la pastora, la famiglia con tre figure, una donna, un uomo, un bambino, unite in un abbraccio.
Condividi questo articolo: